L'argomento era: affinamento in legno.
Sempre molto apprezzato e discusso, tra leggende, luoghi comuni e riferimenti tecnici.
La principale discussione solitamente é "meglio legno piccolo o legno grande?"
Ne parlavo qualche giorno fà con l'amico Luca, sotto ad un suo post.
Rispetto al solito sono andato fuori tema, facendo alcune semplici considerazioni, semplicemente mettendo per iscritto i pensieri che a ruota libera scaturivano in me da quell'input [in realtà mi capita spesso, tanti sono gli spunti e gli argomenti che si collegano fra loro].
Ecco il mio commento 📋
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"Le variabili sono davvero molte! Anche tra contenitori della stessa dimensione...ci sono diversi tipi di legni, tostature, una porosità differente e molto altro....non esiste la formula perfetta, se non quella che con l'esperienza e i ripetuti esperimenti un produttore trova quando nel calice ci consegna un vino equilibrato e che sa emozionarci...anche perché poi ogni vitigno ha differenti esigenze, così come l'annata può richiedere una lavorazione particolare. Le incognite son molte, non esistono regole perfette da seguire, ne formule sempre vincenti.
Penso sia questa una delle cose più affascinanti del vino...non c'è matematica, fisica o chimica che possano avere pieno potere su tutto, il bello é godere ogni attimo, con ogni bottiglia, perché è unico e irripetibile...e ad occhi chiusi farsi invadere, ascoltare quello che uomo e natura sono riusciti a consegnarci in quella bottiglia, senza aver fretta di giudicare."